
Sommario di questo articolo:
- Che cosa è la spondilolistesi?
- Quando si può intervenire con la ginnastica posturale correttiva?
- Cosa bisogna sapere se voglio fare della ginnastica e ho la spondilolistesi?
- La ginnastica corretta nella spondilolistesi lombare
- Posizioni e streching
- Il muscolo grande psoas
- Esercizi propriocettivi e spondilolistesi
- Esercizi di retroversione
- Posizioni antalgiche e spondilolistesi
Che cos’è la spondilolistesi?
E’ una patologia caratterizzata dallo spostamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante o sovrastante. La sintomatologia è spesso proporzionale all’entità dello slittamento vertebrale e si manifesta con il dolore tipico della lombalgia che si può aggravare a causa di sforzi fisici.
Le parti della colonna più colpite sono la zona lombare e, anche se con meno frequenza, la zona cervicale.
Quando si può intervenire con la ginnastica posturale/correttiva?
Nelle fasi dolorose meglio rivolgersi ad un medico specializzato e non fare nessun tipo di ginnastica. Bisogna fare tutti i dovuti accertamenti per capire l’entità della patologia. Quando il medico darà il consenso a poter fare della ginnastica posturale mirata, allora si potrà intervenire. In queste condizioni consiglio un allenamento personalizzato.
Cosa bisogna sapere se si vuole fare della ginnastica e si ha una spondilolistesi?
Il tratto cervicale ed il tratto lombare sono due lordosi (curve rivolte verso l’interno del corpo) e per questo nei movimenti del busto bisogna evitare di accentuare queste concavità. Più la lordosi viene enfatizzata più viene compromessa la vertebra in questione che tenderà a slittare in avanti.
Quindi, la prima e fondamentale accortezza da avere nel eseguire esercizi di ginnastica per la spondilolistesi è quella di non inarcare la schiena.
Bisogna prediligere tutti quei movimenti che tenderanno a spingere in fuori la curva lombare/cervicale oppure se ci si trova sdraiati a terra bisogna appiattirla al tappetino. In questo modo si metterà in protezione la zona critica e si potrà procedere con molti movimenti di rinforzo e di stretching dei muscoli del tronco e delle gambe.
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La ginnastica correttiva nella Spondilolistesi lombare
L’ obiettivo sarà di proteggere e migliorare questa patologia tramite degli esercizi che abbiano queste caratteristiche :
- Posizionare il bacino in retroversione prima di eseguire la maggior parte degli esercizi.
- Rinforzare i muscoli stabilizzatori del bacino e la zona lombare facendo esercizi propriocettivi in appropriate posizioni che mettano al sicuro la spondilolistesi.
- Rinforzare tutti i muscoli responsabili della retroversione del bacino (il retto addominale, i glutei ed i flessori delle gambe).
- Allungare e decontrarre i muscoli responsabili dell’anteroversione del bacino (Grande Psoas, il retto femorale del quadricipite ed i lombari).
POSIZIONI E STRETCHING
Una posizione da prediligere è quella supina con l’aggiunta di un piccolo rialzo morbido sotto l’osso sacro in modo che il bacino assuma una posizione retroversa.
In questo modo anche se dovessimo perdere l’attenzione sulla zona lombare questa rimarrà comunque in una posizione di protezione. E’ un’ottima indicazione soprattutto per i principianti.
In questa posizione possiamo andare ad allungare con degli esercizi di stretching i muscoli responsabili del movimento di anteroversione come:
- Il muscolo Grande Psoas (portando un ginocchio al petto e una gamba distesa a terra senza rischiare di andare ad inarcare la lombare).
- I muscoli della zona lombare (portando le gambe distese in alto in modo passivo poggiando le gambe al muro).
ESERCIZI PROPRIOCETTIVI
Uno degli esercizi più semplici da realizzare per migliorare l’azione degli stabilizzatori del bacino in posizione retroversa è il “Balance Point”, una posizione fetale in equilibrio sulle ossa ischiatiche del bacino.
Lo scopo sarà quello di perfezionare l’equilibrio aumentando la difficoltà poggiando il bacino su una pedana instabile (bosu) e allungando il tempo di tenuta.
ESERCIZI DI RETROVERSIONE
La manovra di spingere la curva lombare in fuori è l’esercizio correttivo migliore per il rinforzo addominale.
Si può fare in quadrupedia facendo quello che viene chiamato lo “stretching del gatto” o da supini facendo la “manovra dell’impronta” quel movimento che porta ad appiattire a terra la lordosi lombare.
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POSIZIONI ANTALGICHE
La posizione antalgica (agg. comp. di anti-1 e del gr. ἄλγος «dolore») ha come scopo quella di alleviare il dolore sulla zona lombare e distenderla.
Una di queste è quella prona con un grande appoggio morbido sotto la pancia.
In un ambiente domestico si può anche sfruttare il tavolo o il divano sdraiandocisi sopra proni in modo che gli arti inferiori siano appesi e che tirino il bacino in basso.
Quando si vuole lavorare sul problema bisogna essere focalizzati su di esso.
La “manovra dell’impronta” è il migliore esercizio correttivo quando si parla di spondilolistesi. Nella ginnastica posturale viene chiamata in questo modo perché bisogna immaginare di voler lasciare l’impronta della schiena sul tappetino dove si è sdraiati.
In questo caso suggerisco di immaginare anche di voler far scivolare la vertebra in questione al suo posto riallineandola con le altre. Il concetto di immaginare o visualizzare un gesto specifico e riproporlo con il corpo ha radici profonde, infatti lo possiamo ritrovare nello Yoga, nel Pilates e non solo. E’ importante essere concentrati con la mente in quello che si fa, bisogna entrare in uno stato meditativo così da attivare i muscoli nel modo più specifico possibile.
Controllare il respiro, i muscoli coinvolti e la fluidità del movimento è importante e spesso non viene colto subito in modo chiaro dalla persona che lo sta facendo, ma basta concentrarsi sulla visualizzazione giusta e l’esercizio inizia a svilupparsi nel modo più consono.
A tal proposito cito un libro scritto da Joe Dispensa intitolato “Evolvi il tuo Cervello”. Questo autore nel primo capitolo racconta una esperienza traumatica vissuta nella quale ha subito più fratture vertebrali e per guarire ha utilizzato anche tecniche di meditazione e autoipnosi.
Il paragrafo si intitola “Il medico interiore all’opera” e qui di seguito voglio riportare un piccolo estratto:
“Successivamente, trascorsi tre ore al giorno, al mattino, a mezzogiorno, e alla sera, nell’auto-ipnosi e nella meditazione. Visualizzai, con la gioia di essere completamente guarito, che la mia spina dorsale era completamente riparata. Ricostruii mentalmente la mia colonna vertebrale ricomponendo ogni segmento. Fissai centinaia di illustrazioni di spine dorsali per aiutarmi a perfezionare le mie immagini mentali. I miei pensieri focalizzati avrebbero contribuito a dirigere l’intelligenza superiore già all’opera dentro di me”.
Evidenziando il fatto che è solo una piccola parte del lavoro riabilitativo che ha fatto, questa persona è riuscita a superare questa esperienza tornando ad avere una spina dorsale perfettamente funzionate ed elastica senza dover fare alcun tipo di intervento chirurgico. I medici pensarono ad un miracolo.
Se ci si impegna tutti i giorni più volte al giorno rimanendo concentrati su quello che vogliamo migliorare sicuramente qualche risultato in più riusciremo ad ottenerlo.
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