Perché soffriamo di mal di schiena? Quali sono le cause più frequenti?
Quasi ogni essere umano ha sofferto di mal di schiena almeno una volta nella vita, ci sono un’innumerevoli dati statistici a dimostrarlo, probabilmente il motivo risiede nel fatto che siamo gli unici vertebrati sul pianeta ad avere la colonna vertebrale posizionata in verticale (Homo Erectus).
Infatti, se osserviamo gli animali, noteremo che hanno quasi tutti la spina dorsale posizionata in orizzontale perché questo assetto gli permette di sopportare meglio la forza di gravità.
Ironia della sorte uno dei principali balzi evoluzionistici ci si ritorce contro.
Ma la verticalità non è l’unico fattore determinante.
Lo stile di vita “tecnologico” di oggi aggrava notevolmente la situazione perché ha generato fenomeni come la sedentarietà, l’ obesità, lo stress e aggiungiamoci anche che siamo più longevi.
Oggi giorno tutti dobbiamo trovarci un occupazione e qualsiasi lavoro svolgeremo per tante ore di fila avrà sicuramente un impatto negativo sulla nostra schiena.
Smartphone, pc, tablet e televisori non fanno che aggravare la situazione.
Stanno diventando i protagonisti non solo delle nostre ore di lavoro ma anche dei nostri momenti di pausa portandoci ad assumere continuamente posizioni scorrette. Nell’ambito del mio lavoro i miei clienti mi porgono spesso questa domanda: “Ma perché soffriamo con la schiena?”.
Oggi proverò a rispondere a questa domanda facendo delle riflessioni personali di natura antropologica e sociologica riferendomi al mal di schiena comune e non riconducibile a particolari condizioni patologiche.
Prima di capire perché ci fa male la schiena e come possiamo rigenerarla cerchiamo di comprendere di cosa stiamo parlando.
La Colonna Vertebrale è una struttura di bioingegneria fantastica che Madre Natura ci ha donato per poterci muovere in modo agile, composta da un’insieme di microstrutture chiamate vertebre connesse tramite articolazioni.
Il motivo di questa sua conformazione è che deve essere una struttura portante ma allo stesso tempo deve potersi snodare per consentirci di muovere il tronco.
Come ogni parte del nostro corpo anch’essa è formata da tessuti che negli anni si rigenerano ( per esempio il tessuto osseo e cartilagineo ). A tal proposito, studi scientifici affermano che è il movimento a rigenerare le articolazioni.
Ecco perché si sente parlare di Chinesiterapia ovvero terapia del movimento; quest’ultimo affinché sia rigenerante per la schiena deve essere eseguito lentamente, in modo fluido e controllato.
Il segreto è l’autodisciplina
Sono studiate per preservare l’apparato muscolo scheletrico tutte le discipline motorie dove si eseguono movimenti controllati ovvero dove il focus è rivolto esclusivamente al proprio corpo.
A maggior ragione proprio perché siamo esseri bipedi con la postura eretta e l’aspettativa di vita si è allungata dovremmo tutti i giorni concentrarci poco tempo a del movimento rigenerante per la schiena.
Sto parlando di manovre e posizioni distensive che vengano svolte a prescindere se si è già sportivi o meno. Non è un segreto che anche molti atleti famosi pratichino in parallelo al loro sport Yoga o Pilates per migliorare le loro prestazioni.
Nell’attività motoria mirata al benessere l’importante è non sfociare negli eccessi, infatti, tutte le nostre articolazioni non devono ne rimanere troppo tempo ferme nella stessa posizione e neanche fare movimenti ad alto impatto ripetuti allungo.
Se non riusciamo ad evitare queste condizioni (es. ore di lavoro seduti in ufficio o al contrario il fenomeno dell’overtraining) bisogna tamponarle con l’auto disciplina motoria.
Le possibilità per fare una giusta attività motoria le abbiamo, possiamo scegliere tra ginnastica posturale, il fitness mirato, Pilates, Yoga, Tai Chi Chuan e tante altre. Se non si sa da dove cominciare basta cercare su Internet o sui Social Network come You Tube che ci permette di vedere tante video lezioni gratuite.
Possiamo prendere contatto con un Coach Online che ci motivi ad instaurare questa routine in modo corretto. Dall’esperienza maturata fin ora in questo campo mi sono reso conto che il motivo principale per il quale si presentano dolori alla schiena è che non la consideriamo finché non ci fa male.
Disciplinare il corpo da piccoli
Questa routine sarebbe opportuno instaurarla fin dalla più tenera età, perché non si parla di attività ricreativa o ludica ma di prendersi cura del proprio corpo, così come quando ci si lava la mattina.
A parer mio, bisognerebbe dare più valore alle lezioni di educazione fisica a scuola rivedendo un po’ la didattica perché hai nostri ragazzi oltre allo Sport, il divertimento ed il lavoro di squadra (comunque sempre importanti) andrebbe insegnata la disciplina del corpo.
Se si tiene conto solo dello sviluppo tecnologico che ci è stato negli ultimi dieci anni si comincia a capire l’importanza del perché instaurare questa routine.
Si potrebbe strutturare meglio l’insegnamento degli schemi motori di base, della postura e dello stretching sempre con una modalità ludica per poi affrontare più nello specifico lo sport in questione. Purtroppo non è così. In alternativa si potrebbero insegnare queste tecniche e questa forma mentis fuori dal contesto scolastico.
Pochi genitori riescono a convincere i loro ragazzi a perseguire queste discipline in età scolastica.
Nel mio lavoro ho avuto modo di lavorare con dei ragazzi dai 11-16 anni e i risultati sono stati eccellenti. Ho potuto constatare quanto gli fa bene imparare determinate posture corrette da piccoli.
I primi sintomi
Quando si diventa grandi, se non si ha questa disciplina, si trascura completamente il corpo finché non si affacciano i primi dolori articolari.
Nel momento in cui arrivano i primi sintomi significa che il corpo ti sta inviando dei segnali. E’ desideroso di attenzioni.
Il dolore o fastidio articolare spesso va interpretato in questo modo: “I muscoli hanno iniziato a perdere tono ed elasticità, si irrigidiscono e cambia il modo in cui lavorano. Di conseguenza cambia la postura, le articolazioni vengono sovraccaricate e alcuni nervi potrebbero risentirne”.
La trappola mentale
I clienti che si rivolgono al mio servizio mi raccontano un po’ del loro vissuto, sportivo e non solo, prima che io pianifichi il loro percorso di ginnastica posturale. I loro racconti ruotano tutti intorno alle stesse affermazioni: “Io ero una di quelle che si faceva tanti chilometri di corsa; Io ero una sportiva che neanche ti immagini; Io riuscivo a fare mille cose”. Nella vita le priorità cambiano e spesso ci preoccupiamo più degli altri che di noi stessi.
Prendersi cura di noi stessi deve diventare la prima regola se vogliamo prenderci cura anche degli altri. La trappola mentale in cui molti cadono è pensare di avere una vita attiva quando si hanno tanti impegni e ci si sposta da una situazione all’altra.
Altre affermazioni che sento di continuo sono: “Io faccio le pulizie di casa, cammino tanto, faccio spesa, ecc.”. Purtroppo è brutto dirlo ma queste non sono attività motorie benefiche per il proprio corpo anzi.
A metterci un ulteriore carico a tutto questo è lo stress mentale/emotivo che ha un’influenza negativa sul nostro sistema neuromuscolare. Negli ultimi anni sono comparsi innumerevoli fenomeni di infiammazione cronica del corpo come ad esempio la Fibromialgia.
La categoria di persone più coinvolte in questo sistema sono i mediamente giovani che si trova nella fascia di età dei trentacinque/cinquant’anni, che non abbiano particolari patologie o Handicap.
Sono le classiche persone rapite da molti impegni e sommerse di problemi, quindi soggette ad alti livelli di stress, che riferiscono di non avere tempo da dedicare alla salute del proprio corpo.
Ma è proprio nel momento in cui emergono i primi fastidi che siamo ancora in tempo per sistemare la situazione con la ginnastica.
Gli antidolorifici
Cosa facciamo invece nella maggior parte delle volte quando si presenta un primo “doloretto”? Assumiamo i nostri preziosi Antidolorifici, che teniamo gelosamente custoditi nelle tasche della nostra borsa pensando a loro come ad una pozione magica.
Nel assumere questi farmaci non facciamo altro che zittire la richiesta di attenzione che il nostro corpo ci sta inviando. Una signora qualche tempo fa mi chiamò e mi fece per telefono un quadro generale della sua situazione: “Ho un paio di ernie cervicali, due ernie dorsali, ernie e protusioni varie nel tratto lombare. Sono arrivata a prendere tre antidolorifici al giorno”.
Per poi chiedermi: “Secondo lei posso iniziare a fare ginnastica posturale per migliorare la situazione?”.
Non ci sarebbe niente di male ad assumere un antidolorifico di tanto in tanto per occasioni in cui non possiamo permetterci di stare male o quando il dolore diventa davvero invalidante. In seguito però dovremmo intervenire sul problema a monte.
Ma lo facciamo? Nella maggior parte delle volte “No”. Dobbiamo arrivare al punto in cui il dolore diventi invalidante.
Solo allora quando neanche gli antidolorifici ci fanno più effetto, ci ricordiamo che in effetti siamo un po’ contro i farmaci. Ci rovinano lo stomaco e prenderne troppi non ci fa bene alla salute.
Il problema del delegare
Meglio risolvere il problema con un bel trattamento, dove ci mettiamo comodi nelle mani di qualcuno. Un gran professionista che sa dove toccarmi, scrocchiarmi e rimettermi in asse.
Così le ossa vengono riallineate e si ha una piacevole sensazione che però durerà poco perché la mente non ha preso consapevolezza dell’errata postura e i muscoli sono ancora gli stessi di prima, hanno ancora quelle tensioni e quegli atteggiamenti che riporteranno le articolazioni nell’assetto precedente.
La verità è che abbiamo paura o peggio non abbiamo voglia di affrontare personalmente il problema quindi, lo deleghiamo ad altri. Ci giustificheremo con noi stessi dicendoci che non abbiamo tempo da dedicare al nostro problema articolare.
Se non dovesse andare a buon fine il trattamento sarà colpa dello specialista non all’altezza del mio problema.
Ecco che allora si comincia a sperimentare tanti professionisti del settore come medici, fisioterapisti, osteopati, chiropratici e massaggiatori ma il problema alla radice è che dobbiamo calarci noi con la nostra mente sul problema e lavorarci in modo conscio.
Dobbiamo fare quella che viene chiamata l’esperienza ovvero essere coinvolti mentalmente altrimenti non ne usciremo mai del tutto. Molte tensioni muscolari sono il riflesso di tensioni emotive, quindi, meglio lavorare anche sulla respirazione e sulla distensione mentale facendo meditazione.
Quando i dolori articolari o infiammazioni si affacciano le prime volte spesso abbiamo fortuna e dopo qualche trattamento sentiamo di stare meglio.
“Vedi bastava una semplice manovra per rimettermi a posto”. Questo è quello che diremmo a noi stessi e torneremo alla vita frenetica di tutti i giorni senza adottare alcuna modifica nello stile di vita.
Il trattamento passivo non è assolutamente da demonizzare, qualche seduta fa più che bene al corpo ma deve essere fatto a scadenza. La ginnastica invece NON deve essere fatta a scadenza.
E’ la nostra mente a manovrare i muscoli quindi, dobbiamo cambiare l’atteggiamento mentale verso il nostro modo di muovere il corpo e per fare questo ci vuole tempo.
Gli sportivi e il mal di schiena
La maggior parte di quelle persone che si definiscono sportivi e che hanno problemi posturali anche rilevanti, pensano di prendersi cura della propria schiena facendo per l’appunto solo sport.
L’attività motoria e il fitness mirano al benessere fisico, lo sport mira a fare meta, a battere un tempo o un avversario, insomma l’obiettivo è ben diverso. Non si presta la giusta attenzione ai movimenti.
Molte di queste persone sono lavoratori d’ufficio che passano ore ed ore seduti mantenendo le loro schiene nella stessa posizione. In seguito, una volta staccato dal lavoro vanno in un circolo sportivo a giocare a tennis o a calcetto senza neanche prendersi cinque minuti di riscaldamento muscolare.
Tutto questo viene fatto pensando di staccare mentalmente e di prendersi cura del proprio fisico.
In realtà, se si hanno problemi posturali e ci si vuole prendere realmente cura del corpo con il movimento basterebbe fare una disciplina (anche in parallelo al proprio sport) che si concentri sull’esecuzione controllata dei movimenti e sullo studio della propria postura.
Qualcuno leggendo queste righe potrebbe dire per esempio: “ si ma io voglio giocare a tennis perché mi piace, perché ci gioco da una vita, perché ho bisogno della competizione con gli amici. Me ne frego del dolore alla schiena”. Giustissimo! Bisogna continuare a fare quello che ci piace anche quando sentiamo che il fisico non ci assiste più come una volta.
Quello che ho imparato fin’ora con questo lavoro, ascoltando anche le varie esperienze di vita dei miei clienti, è che per mantenere alta la qualità di vita bisogna continuare a fare le attività che più ci piacciono. Una soluzione efficace per contrastare i vari acciacchi affinché non ci allontanino dallo sport che tanto amiamo è quella di seguire in parallelo il Pilates.
Quest’ultima è una disciplina che definisco “la grammatica del corpo” perché insegna a gestire e proteggere le nostre articolazioni.
Piccoli suggerimenti quotidiani
Quando si avranno doloretti di troppo, quelli purtroppo non mancheranno mai, basterà fare un po’ più di ginnastica mirata sulla parte dolente. Il segreto per non stare mai seriemente male con la schiena è di non tenerla troppo ferma in posture errate o di non sforzarla troppo in modo ripetuto.
Quando per esempio siamo obbligati a stare ore seduti, cerchiamo di prenderci ogni quarantacinque minuti una pausa di cinque minuti per fare un po’ di movimento tipo alzarci e fare una breve camminata.
L’altro estremo è di evitare sforzi notevoli senza essersi scaldati, se questo dovesse accadere meglio giocare d’anticipo e assumere per cinque minuti una posizione distensiva per la colonna tipo sdraiarsi a terra supini a abbracciare le ginocchia al petto.
Conclusioni
Instaurare una sana routine quotidiana come fare un po’ di “Chinesiterapia” tutti i giorni sarà sicuramente il lavoro più efficace che possiamo realizzare per ridurre i mal di schiena ma soprattutto per mantenere alta la qualità di vita. Non è difficile, bisogna solo essere costanti nell’auto disciplinare il corpo.
Centinaia di miei Clienti hanno scelto la ginnastica posturale e il pilates per contrastare il mal di schiena, grazie al Metodo Postural Home.
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